Il futuro con l’IA: non gli informatici, non gli umanisti, ma i manager guideranno la transizione dei processi aziendali
- Deodato Salafia
- 13 gen
- Tempo di lettura: 1 min
È appena finito il CES di Las Vegas, l’appuntamento più rilevante per l’elettronica di consumo, le due parole chiave che porto a casa sono: IoT (ovvero Internet of Things) e AI Agent (agenti di IA). Era già intuibile alla fine del primo semestre del 2024, ma all’alba del 2025 è chiaro anche ai sassi: l’intelligenza starà sempre più nelle cose, distribuita in piccoli oggetti o agenti che faranno cose e che eseguiranno task. Un agente IA è, in sé, un’unità semplice: un piccolo software attivato all’interno di un processo. Elabora il risultato prodotto da un altro agente, spesso utilizza un LLM (Large Language Model) come OpenAI per trasformare il contenuto, e restituisce il risultato a un agente successivo.
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